MERCATO: CACCIA AL BOLLINO ENERGETICO IL 10% IN PIU' PER L'USATO EFFICIENTE
Caccia alla classe energetica più elevata, per far leva sul prezzo finale in un momento di non crescita dei valori di mercato. L'obbligo di indicare i parametri di certificazione negli annunci immobiliari di vendita, introdotto dal primo gennaio, permette di fare le prime valutazioni su quanto queste incidano sulla quotazione finale dell' abitazione: in media un appartamento "usato" e ristrutturato portando la classe di efficenza in C (la massima ottenibilità per un usato costa il 10% in più rispetto a uno in classe G o F (80% degli immobili usati oggi sul mercato appartengono a queste due ultime classi di efficienza). Se poi si confronta la stessa tipologia di appartamento con uno di classe A , la variazione di prezzo sale fino al 30%. Va detto però che a raggiungere la classe massima di certificazione sono solo le abitazioni di nuova costruzione, sul cui valore incidono parametri differenti rispetto al mercato dell' usato, tra uno di classe A e uno di classe C mediamente la variazione è di circa il 20% in diminuzione sul prezzo per la classe di efficenza minore.
E' particolarmente accentuata invece la distinzione tra una classe A e una B entrambe di nuova costruzione ma con una variazione media del 15% sul prezzo. A fare davvero la differenza dunque è solo la classe energetica più elevata. Se oggi il rapporto tra bollino energetico e quotazioni non è ancora strettamente correlato, in futuro tenderà ad affermarsi sempre di più come parametro per differenziare i valori. Solo a quel punto il potenziale cliente potrà valutare mettendo a confronto il prezzo e il conseguente risparmio energetico, se l' investimento conviene o meno. Per il momento scegliere una classe C piuttosto che una F (che garantisce un risparmio medio di 900 euro annui) "sembra un affare solo nell' orizzonte di molti anni" vista la poca propensione a oggi a questo tipo di analisi da parte del cliente medio.
